Chiude con oltre 38.000 presenze la FAZI. Appuntamento con la 95ª edizione dal 27 al 29 ottobre 2023

FAZI

La 94ª Fiera Agricola Zootecnica di Montichiari chiude con oltre 38.000 presenze e con la consapevolezza della centralità dell’agricoltura nel sistema economico e agroalimentare nazionale.

Il settore è sempre più professionale e proiettato a crescere ulteriormente, grazie a investimenti in nuove tecnologie e attraverso soluzioni che dovranno rispondere alle dinamiche del mercato, alle incertezze contingenti e a una delle grandi incognite del futuro: la manodopera. Ma proprio per questo si ha la sensazione che il settore stia cercando di individuare nuove strategie, alleanze più strette all’interno della filiera, per dare concretezza a quella sovranità alimentare che oggi campeggia nella nuova dicitura del ministero presieduto da Francesco Lollobrigida e che è uno degli aspetti insieme alla sfida climatica e alla sostenibilità ambientale che più coinvolgono gli agricoltori e gli allevatori italiani”.

È l’analisi del presidente del Centro Fiera di Montichiari, Gianantonio Rosa, che si dice “molto soddisfatto dell’edizione 2022 della Fiera Agricola, per la frequenza di visitatori qualificati e per la volontà del settore di proseguire, nonostante le incertezze legate ai rincari dell’energia e delle materie prime e le incognite sui consumi”.

Consumi che per ora, come ricordato da Stefano Galli, Global clients director di NielsenIQ nel corso del convegno promosso da Ismea e Regione Lombardia sul futuro delle stalle da latte tra nuova Politica agricola comune e mercato sembrano tenere e, anzi, premiano i prodotti di qualità a partire dalla Dop del territorio (la prova di tenuta, con ogni probabilità, si avrà fra Natale e la prossima primavera).
C’è interesse ad investire e i sistemi digitali e automatizzati, dalla gestione dell’acqua alle soluzioni per sostituire dove possibile una manodopera sempre più difficile da reperire, sono fra i più richiesti. Non soltanto robot di mungitura, ma anche macchine per l’alimentazione dei vitelli, robot spingi-alimentazione e macchinari per la pulizia all’interno delle stalle.

L’agricoltura di precisione è ricercata con sempre maggiore interesse e vincono le soluzioni in grado di fornire consulenza post-vendita e formazione nella gestione. Perché le sfide dell’agricoltura digitale e i sistemi di raccolta ed elaborazione dei big data necessitano sempre più di operatori esperti, agronomi in grado di leggere le mappe di prescrizione, allevatori che sappiano dove intervenire e come interpretare i numerosi dati che la tecnologia rende disponibili.

Allo stesso tempo, è la redditività l’obiettivo da perseguire, incrementando le rese anche attraverso l’introduzione di cisgnenesi e NBT, con la duplice finalità di aumentare le rese in campo e rispondere al sempre più pressante tema dei cambiamenti climatici, che nell’estate torrida e siccitosa del 2022 hanno tagliato i raccolti in buona parte del mondo, complicando così i canali di approvvigionamento (già precari dallo scoppio della guerra in Ucraina) e facendo schizzare in alto i prezzi.

La siccità, in particolare, dopo aver tagliato i raccolti di mais in Europa del 20,8% rispetto all’annata precedente, secondo le stime del Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti (Usda), potrebbe compromettere in parte anche i raccolti in Argentina, uno dei Paesi più dinamici in chiave di export, rappresentando quasi il 19% del mais commercializzato a livello mondiale. Qualora quest’anno il fenomeno meteorologico de La Niña dovesse fare capolino, è probabile che si verifichi un crollo delle produzioni maidicole nell’area sudamericana anche nell’ordine del 25%, con riflessi preoccupanti per i mercati internazionali.

Dalla FAZI, riconosciuta ormai come una della manifestazioni dedicate all’agro-zootecnia professionale più importanti nel panorama non solo italiano, si alza il dibattito sulla nuova Politica agricola comune, che dovrebbe entrare in vigore dal prossimo gennaio, con molti aspetti ancora poco noti, ma che forse potrebbe non essere eccessivamente penalizzante per la zootecnia da latte, segmento nel quale la provincia di Brescia è riconosciuta come regina d’Italia, grazie a una produzione annuale di 1.643.915 (dato 2021, fonte: Clal.it), che fra gennaio e luglio di quest’anno ha sfiorato il milione di tonnellate.
Fra le novità che la Pac 2023-2027 introdurrà, come ha precisato il professor Angelo Frascarelli, economista agrario e presidente di Ismea, “il nuovo pagamento di base, che avrà un importo inferiore di quello attuale, e gli eco-schemi, dove ci sono due importanti declinazioni per la zootecnia da latte: il cosiddetto Eco-1 per la riduzione degli antibiotici e l’Eco-4 per i sistemi foraggeri estensivi; inoltre, per le stalle da latte rimane confermato il pagamento accoppiato”. Questo significa, ha specificato il numero uno di Ismea, che “per una media stalla da latte della pianura lombarda c’è una leggera riduzione dei pagamenti diretti, ma complessivamente l’azienda da latte riesce a mantenere un buon livello di sostegno. Grazie poi alla scelta dell’Italia e degli assessori regionali di destinare alla zootecnia un eco-schema specifico come appunto l’Eco-1 destinato a quegli allevatori che migliorano la gestione sanitaria riducendo gli antibiotici, riescono allo stesso tempo ad ottenere un sostegno di 66 euro a Uba per le vacche da latte”.

E il latte è protagonista anche con la sfilata nel ring del padiglione 6, con la 70ª Mostra nazionale della razza Frisona, organizzata da Anafibj.

L’Italia agricola da Montichiari alza la voce anche contro il Nutriscore – strumento fuorviante che spinge a consumare prodotti ultra-trasformati e penalizza in etichetta i prodotti più significativi del Made in Italy e della Dop Economy tricolore – e contro i cibi sintetici, prodotti in laboratorio sui quali è calata una pericolosa cortina di silenzio, ha denunciato il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini.

La sensazione è che alla Fiera Agricola di Montichiari 2022 il mondo agricolo abbia cominciato a guardare con estremo interesse a una nuova forma di agricoltura – osserva il direttore del Centro Fiera, Ezio Zorzi -. Il sistema agricolo guarda ad una maggiore integrazione di filiera, all’agro-ecologia come formula per tutelare la biodiversità e implementare gli aspetti di una sostenibilità ambientale ormai non più rinviabile. Allo stesso tempo, il nuovo modello agricolo è sempre più attento a ridurre gli sprechi e a spingersi verso una multifunzione in grado non solo di diversificare le fonti di reddito, ma di riportare le aziende agricole al centro di una comunità territoriale che ha imparato a dare valore all’agricoltura”. Ecco, la sovranità alimentare declinata alla 94ª FAZI di Montichiari sembra aver aperto nuove frontiere.

La prossima edizione della FAZI si terrà dal 27 al 29 ottobre 2023.